Teatro

FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

FESTIVAL DELLA VALLE D'ITRIA

Il cartellone del XXXIX Festival della Valle d'Itria si è rivelato ancora più ricco di eventi rispetto alla precedente edizione. Il mestro Alberto Triola, direttore artistico, ha saputo conciliare passato e presente e presentare un programma vario e con novità che sicuramente avranno un seguito.

"Occhi miei che vedeste" - Visioni oltre il confine, è il tema conduttore che si è voluto dare quest’anno.

L’anno 2013 è motivo di ricorda per alcuni significativi anniversari, a partire dal bicentenario della nascita dei due giganti operisti dell’Ottocento: Giuseppe Verdi e Richard Wagner, oltre al centenario della nascita di Benjamin Britten e al quarto centenario della morte di Gesualdo da Venosa, tutti significativamente celebrati dalla XXXIX edizione del Festival della Valle d’Itria.       
Il cartellone - suggellato da un motto che quest'anno è tratto dall'incipit di un celebre madrigale del barese Pomponio Nenna (di cui anche per lui ricorre il quarto centenario della morte) è al solito ricco e variegato, con cinque opere, tra cui un'opera per bambini appositamente commissionata, due preziose serate nel segno di Wagner e Verdi, una serie di concerti di musica sacra e cameristica, tra madrigali, Lieder e jazz, per un totale di ventotto appuntamenti.

Il Festival aprirà con l’opera Crispino e la comare di Luigi (1805 – 1859) e Federico (18°9 – 1877) Ricci. I due fratelli compositori napoletani collaborarono per la stesura di quattro opere, di cui questa fu l’ultima. Questa opera è stata la migliore composizione dei Ricci, e sebbene non raggiungesse il livello di Donizetti (del quale furono grandi ammiratori) Crispino viene generalmente considerata una delle migliori opere comiche italiane del periodo. Lo spiritoso e gustosissimo libretto di Piave unisce, in una sorta di apologo, Molière a elementi fantastici fino ad allora del tutto insoliti nelle commedie in musica. L'opera manca dalle scene dal 1986. L’odierna regia prevede il debutto in Italia di Alessandro Talevi, giovane regista sudafricano di origini italiane, che si è distinto in area anglosassone per spettacoli di grande successo, caratterizzati da una lucida, raffinata e ironica personalità, e si avvarrà delle scene della giovane britannica Ruth Sutcliffe.         
Sul podio il debutto di Jader Bignamini, tra i più interessanti direttori emergenti di scuola italiana, al suo esordio operistico.

Secondo titolo operistico L’ambizione delusa, di Leonardo Leo (1694 – 1744), in prima esecuzione in tempi moderni, opera facente parte del Progetto dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”. Questa commedia pastorale è un lavoro dell’età matura di Leo, in effetti è la sua ultima opera comica, qui a Martina Franca rappresentata nel Chiostro di San Domenico, si avvarrà della regia di Caterina Panti Liberovic e diretto da Antonio Greco, clavicembalista e direttore d’orchestra specialista di repertorio sei-settecentesco.

La terza opera in cartellone è Maria di Venosa, gran partitura del raffinato compositore napoletano Francesco d'Avalos (1930), eseguita una sola volta - in forma di concerto - a Londra, diretta dall'Autore, nel 1992: un omaggio all'anniversario di Carlo Gesualdo di Venosa. Lo spettacolo concentra ogni sua energia attorno ad un monolite, la scenografia di Justin Arienti, nucleo drammatico pulsante dal quale sgorgano le videoproiezioni di Matthias Schnabel.   
D’Avalos ha scritto un’opera nella quale i personaggi principali non cantano le parole di un libretto, ma esprimono sentimenti ed emozioni quasi primordiali, la musica riconfermandosi protagonista assoluta del lavoro, trasformandosi nella fisicità stessa dei personaggi e rendendosi essa stessa interprete, personaggio. Alla guida della complessa operazione teatrale e musicale ci sarà il giovane israeliano Daniel Cohen, assistente e allievo di Daniel Barenboim.

Infine non poteva mancare un titolo verdiano! Giovanna d’Arco, unica rappresentazione mondiale di questo titolo nell’anno verdiano. Il difficile ruolo della protagonista è stato affidato a una delle più popolari interpreti belcantiste dell’ultima generazione: Jessica Pratt, ammirata per il dominio tecnico assoluto e la purezza della linea di canto. Accanto a lei, il giovane francese Francois Borras. La parte di Giacomo è affidata al giovane Julian Kim, messosi in luce in recenti produzioni belcantiste, dimostrando doti vocali e musicali decisamente fuori dal comune. Per un’opera di difficile resa teatrale, si è scelto un regista la cui poetica possa misurarsi con la dimensione insolitamente fantastica e visionaria del libretto. Torna a Martina Franca il giovane regista milanese Fabio Ceresa, autore dello spettacolo L'Orfeo, immagini di una lontananza, che la scorsa estate costituì una sorprendente rivelazione, conseguendo uno straordinario successo di critica e pubblico.

Per il Progetto "Bambini...all'opera!" della Fondazione Paolo Grassi, verrà rappresentata Le Falene, opera da camera per soli, attore, coro di voci bianche e strumenti, su libretto di Fabio Ceresa, commissionata dalla Fondazione Paolo Grassi per il XXXIX Festival della Valle d’Itria.

Nutrita anche la serie dei concerti, che partono da una serata Verdi Wagner, fuori Martina, a Matera e poi a Cisternino; seguirà un singolare Concerto per lo spirito nella Basilica di San Martino con musiche di Pärt, Desprez, Vivaldi, Buxtehude. Culmini dei concerti le serate dedicate totalmente a Wagner e a Verdi. La prima, diretta dal maestro Fabio Lusi e con interpreti wagneriani internazionali vedrà presentate alcune ouverture di opere e il primo atto di Die Walküre. La serata verdiana sarà dedicata alla Messa da Requiem,  partitura le cui meraviglie saranno valorizzate dalla cornice di Palazzo Ducale. La direzione è affidata al giovane ma già celebre Omer Meir Wellber, direttore musicale del Palau des les Artes di Valencia.

Infine l’iniziativa “Fuori orario” prevede concerti in vari  momenti della giornata: all’ora sesta, cioè a mezzogiorno con due appuntamenti domenicali in due chiese. I “concerti del sorbetto”, concerti aperitivo nel Chiostro dell’ex convento di San Domenico, che si svolgono alle 18. Infine, “canta la notte”, serie di concerti “notturni” in alcune chiese normalmente chiuse.

Da segnalare poi l’iniziativa Mettiamoci all’opera 2013, dal 25 giugno al 27 luglio, all’auditorium Paolo Grassi, per approfondire e seguire da vicino le opere in cartellone nel 39° Festival della Valle d’Itria; Fitto il calendario degli incontri in programma, che prevede, accanto alle Guide all'ascolto con esempi musicali e video a cura della musicologa Daniela Rota e alla presentazione di un volume dedicato al famoso cantore martinese Giuseppe Aprile nel bicentenario della nascita, la partecipazione di tre giovani brillanti e ormai affermate scrittrici nate in Puglia. Vittoria Coppola, Maria Pia Romano e Flavia Piccinni racconteranno, ciascuna dal proprio punto di vista, le opere in programma al Festival confrontandosi con registi, direttori, scenografi e cantanti impegnati nella produzione degli spettacoli.

Ricordiamo infine la consegna del premio "Rodolfo Celletti" 2013 al soprano statunitense Lella Cuberli, già attiva al Festival della Valle d’Itria negli anni settanta e ottanta. La serata vedrà la partecipazione straordinaria del soprano Jessica Pratt.